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martedì, Aprile 23, 2024

A tu per tu con i campioni

Testo di Claudio Primavesi

 

 

Non c’è scusa migliore per un fine settimana in montagna di una gara di sci. Guardare da vicino la discesa di Kitzbühel o il gigante dell’Alta Badia è un po’ come andare a Monza a vedere un GP di Formula 1 e, dopo la competizione, c’è ancora tanto tempo per sciare. La Coppa del Mondo è il circuito di gare top dello sci ed è nata nel nel 1967 da un’idea del giornalista de L’Equipe Serge Lang. Da allora è diventato un appuntamento irrinunciabile, con più di 30 gare maschili e femminili in ogni parte del globo. Una kermesse che ha visto trionfare anche i nostri Gustav Thöni (4 trofei), Alberto Tomba e Piero Gros. Ecco una piccola guida alla scoperta di alcune tappe da non perdere, a cominciare da quelle italiane. Il primo appuntamento da segnare in calendario è quello di Santa Cristina Val Gardena (Bz), dove il 19 dicembre ci sarà la discesa maschile sulla pista "Saslong". È un tracciato storico con alcuni punti chiave che possono determinare la vittoria o la sconfitta. Il passaggio più spettacolare è quello delle gobbe del cammello", con un salto di 60 metri. Per chi si annoia, invece, ci sono 170 chilometri di piste e il carosello senza fine del Sella Ronda. Il pacchetto "Fis Ski World Cup Dolomiti Classics" prevede 3 pernottamenti, skipass e kit del tifoso a partire da 335 euro (www.valgardena.it). Nello stesso fine settimana, la domenica, il circo bianco si sposta in Alta Badia (www.altabadia.org), appena oltre il passo Gardena, permettendo di assistere a 3 gare nello stesso weekend (in Gardena è previsto anche un superG il venerdì) e di conoscere due dei comprensori dolomitici più interessanti. Sulla "Gran Risa" si corre il più bel gigante del circuito. Su questo "budello" tagliato nel bosco sono di scena ancora gli uomini e dal traguardo si vede quasi tutto il percorso. Per fine anno, invece, la capitale del grande sci diventa Bormio, in Valtellina, dove il 29 dicembre la pista Stelvio ospita la più faticosa discesa in assoluto, perché gli atleti si trovano sempre in curva e non hanno un attimo di respiro. Il punto chiave è la Carcentina, una diagonale in contropendenza sempre ghiacciata. L’altra tappa italiana è quella di Cortina d’Ampezzo (www.dolomiti.org/ita/cortina/index.html), in Veneto, dove dal 22 al 24 gennaio si corrono 3 gare femminili, un gigante, una discesa e un superG. Si scende nello straordinario scenario dolomitico sull’Olimpia delle Tofane. Spettacolare lo schuss iniziale al Duca d’Aosta che corre in una forcella tra le rocce, ma il tratto più tecnico è quello centrale, con una serie di curvoni dove si può fare la differenza. Un’altra tappa quasi italiana, vista la vicinanza con il confine e con Milano, è St. Morit, in Svizzera. Qui il 30 gennaio si correrà una discesa femminile. La pista di femminile, rispetto a quella maschile, utilizzata solo per i Mondiali del 2003, ha una partenza meno ripida, ma comunque incute qualche timore ed è ricca di curve e cambi di pendenza. Il panorama è tra i più belli, con il Bernina e i laghi engadinesi sullo sfondo e 350 chilometri di piste da favola. Con l’offerta Top Hit 2 notti in hotel 3 stelle e skipass costano da 191 euro (www.engadin.stmoritz.ch/tophit) e i pacchetti per l’ingresso alle tribune a partire da 50 franchi, pasto incluso. Le due tappe doc della Coppa, però, sono quelle maschili di Kitzbühel, in Austria, e Wengen (www.myjungfrau.ch), in Svizzera, dove si corrono le discese più spettacolari. Il primo appuntamento è nella località svizzera il 15 gennaio, sulla pista del Lauberhorn, la più lunga del circuito, con lo spettacolare salto tra le rocce dell’Undschopf e il tunnel della Wasserstation, dove ci si butta a 100 all’ora in un buco di 3 metri. Per i turisti, invece, c’è il trenino della Jungfrau, un’esperienza assolutamente da provare. A Kitzbühel (www.kitzbuehel.com/it/) si corre la gara più bella e importante, lungo la temibile Streif popolata da 50.000 spettatori. Si parte con la Mausefalle, con una pendenza da brivido del 73%, dove in 200 metri si superano i 100 all’ora e si fa un salto con una compressione a sinistra, preludio alla Steihlang, uno schuss dove è vietato sbagliare perché dopo c’è una stradina di 25 secondi e non si recupera più la velocità. Altri punti spettacolari sono il Larchenschuss, una curva a destra, il salto dell’Hausberg (pendenza 69%) e il salto finale. L’appuntamento è per il 23 gennaio.

Articolo pubblicato su il Giornale

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