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Ponza, isola di roccia e trasparenze, creativita’, cucina e cultura

Testo e foto di Elena Pizzetti

 

Un ricco calendario di eventi anima l’estate ponziana e fa da contorno a un mare che in barca regala scenografie di falesie e faraglioni, calette e iridescenze.

Alte scogliere bianche che si tuffano in acque cristalline. Bellezza e fragilità. Ponza è figlia di vulcani, mareggiate e venti che erodono le rocce, ricca di tufo, bentonite e caolino, disseminata di calette dove il mare restituisce legni levigati dall’acqua e dal tempo, che i ponziani da sempre raccolgono e riutilizzano. È lo "Stracquo": un antico mezzo di sussistenza oggi divenuto espressione artistica. Sedici artisti hanno raccolto il materiale portato dal mare e dato vita a una mostra allestita dal primo agosto al 16 settembre nel Museo Civico, proprio nei locali un tempo destinati ai confinati che non si potevano permettere un’abitazione in affitto. Ma la creatività dello Stracquo è trasversale e la si trova nei negozi, come a Cala Corallo dove Alessandra realizza gioielli anche con i vetri donati dal mare e Fabio arreda con il legno che ha viaggiato tra i flutti. L’officina dello Stracquo insegna quest’arte ai bambini. E a loro è dedicata l’estate con tre parchi gioco, animazione, bancarelle dove espongono le "bagnarole": oggetti galleggianti nati dalle loro mani. Natura e cultura ricorrono in ben 80 eventi lungo l’arco dell’estate: dalla musica di "Mare Nostrum Festival" il 28 – 30 agosto e di Onde Road con 12 concerti in piazze e strade, alla fotografia con "Passaggio a sud est", mostra subacquea, e in "Viaggio con Folco Quilici" il 6 settembre, alla rassegna culturale "Ponza D’Autore" dal 18 luglio al 3 agosto fino al teatro con "Sotto Ponzio Pilato" di Francesco Sala in scena dal 23 al 25 agosto. Senza dimenticare "Ponza in tavola": gustosa kermesse storico-culinaria il 25, 26 luglio e 22 agosto con le specialità più tipiche dei tempi borbonici.
Isola di miti, storia e leggende. Qui la maga Circe ammaliò Uilisse tanto da averne un figlio (e oggi una grotta dedicata). Esilio dorato dell’impero decadente di Agrippina e Nerone e poi di martiri cristiani, come papa Silverio, oggi amato patrono dell’isola; poi terra di confino di Nenni e Pertini e, ironia della sorte, anche dello stesso Mussolini. Isola della conciliazione Ponza. Da sempre in pace con il mare: la rispettosa geometria del porto borbonico di scuola vanvitelliana accoglie chi sbarca dall’aliscafo (un’ora e mezza da Formia), su cui si affacciano case basse dai colori pastello. Bravi i ponziani a preservare l’isola, tanto da avere acque classificate eccellenti. E un’iniziativa di successo: da luglio a settembre (agosto escluso) chi si propone come volontario per la pulizia delle spiagge ha diritto all’alloggio gratuito. Un rispetto che si sente anche a tavola dove gli chef, personaggi creativi non solo ai fornelli, esaltano i sapori ponziani. Da non perdere Orestante e Oresteria (quest’ultimo anche take away) di Oreste Romagnolo ammaliato dal pesce ponziano, A casa di Assunta, epopea di freschezza e semplicità, L’Acqua pazza, stellato e raffinato, e Gennaro e Aniello a Cala Feola (al secolo Ristorante La Marina), raggiungibile in barca o attraverso 300 gradini (in parte risparmiabili grazie al servizio "taxi" di Magiafuoco) dove dopo paste sontuose e fritti (murena inclusa) si beve finocchietto selvatico e carruba artigianali. Una scoperta il biancolella, vitigno autoctono, con i vini del Casale del Giglio (poche bottiglie solo a Ponza) e l’ottimo spumante dell’azienda Marisa Pouchain Taffuri.

Roccia e acqua si diceva. La Ponza ipogea è un sistema di grandi cisterne romane (visitabile quella di Dragonara); le case-grotta a Ponza e Palmarola sono ancora oggi luoghi di vacanza dei ponziani; le grotte sono innumerevoli illuminate dai bagliori fluorescenti dell’acqua come quelle di Ponzio e Pilato, scavate dai romani per allevare murene e nuotare protetti di raggi solari. La roccia, bianca con intrusioni di colate di giallo sulfureo, scende a picco: i faraglioni di Lucia Rossa conservano la leggenda di una fanciulla suicida per amore; la cattedrale dell’isola di Palamorla, così chiamata per via delle palme nane che vi crescono, paziente opera di trasporto degli uccelli migratori dal nord Africa, è una stupefacente parete modellata dalla lava raffreddatasi troppo in fretta.
Il coupe de foudre è inevitabile. Tra le vittime illustri: Vespa con casa a Cala Feola, il sindaco, il giornalista Piero Vigorelli, le sorelle Fendi cappeggiate da Anna con due b&b e una serie di abitazioni di famiglia, Andrea Guerra amministratore della Luxotica e così via. Per dormire si spazia dalle ville agli appartamenti in affitto, ai B&B firmati Fendi come Villa Laetitia o panoramici come villa Il Gabbiano di Turistcasa o il Grand Hotel Chiaia di Luna (www.hotelchiaiadiluna.com) dirimpetto all’omonima scogliera, tra le più belle al mondo (a luglio doppia da 145 euro). Ulteriori info: www.prolocodiponza.it, www.ponzaviaggi.it.

 

Articolo pubblicato su Il Giornale il 13 luglio 2014

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