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Oslo è un capolavoro e Munch e Van Gogh fanno da ciceroni

testo e foto di Elena Pizzetti

Una mostra da non perdere è l’occasione per visitare la città norvegese tra atmosfere d’antan, razionalismo e modernità

I due padri dell’Espressionismo a confronto come non era mai successo. «Seppur spesso accostati, mai una mostra ha indagato in modo così profondo similitudini, obiettivi e influenze reciproche» spiega Stein Olav Henrichsen, direttore del Museo Munch di Oslo. Fino al 6 set- tembre, il museo Munch ospita «Van Gogh + Munch»: 75 dipinti e circa 30 opere su carta dei due maestri, alcuni difficilmente visibili altrimenti perché prove- nienti da collezioni private, e una decina di opere di artisti che ne hanno influenzato il percorso (da Seurat a Toulouse Lautrec). Un progetto nato 5 anni fa grazie alla collaborazione con il Museo Van Gogh di Amsterdam. Il risultato è ad alto impatto emozionale oltre che culturale. Un percorso inparte cronologico (per entrambi la frequentazione di Parigi significherà un giro di boa) e tematico che ne indaga lo stile, il valore espressivo del colore, la composizione spaziale, ma anche l’idea condivisa che più opere accostate possano costituire un ensamble capace di dare maggior forza espressiva alle singole, perché «entrano in risonanza fra loro come in una sinfonia» diceva Munch. Si indagano l’esperienza cosmica del creato, quelle della sofferenza, con l’incredibile scommessa di Munch nel rendere l’urlo (che sentì provenire dalla natura) attraverso la pittura (munchmuseet.no).

Per tutto il 2016 il Museo di Munch di Oslo ospiterà mostre che pongono il maestro norvegese a confronto con diversi artisti, in attesa del nuovo edificio pronto per il 2020 e affidato allo studio Herreros Arquitectos, che accoglierà l’intero lascito dell’artista (1.100 dipinti, 3.000 disegni e 18.000 incisioni), nel quartiere di Bjørvika, già sede della National Opera.

Muniti del comodissimo Oslo Pass (che dà accesso gratuito a più di 30 musei, trasporti pubblici, sconti etc) si va a curiosare nell’atelier di Munch a Ekely do-ve dipinse la celebre «Notte stellata». Il pranzo è all’insegna del razionalismo al panoramico Ekeberg Restaurante progettato dall’architetto Lars Backer nel 1927 (www.ekebergrestauranten.com): tutto attorno, l’omonimo parco disseminato di sculture con soggetti femminili (daDalì a Botero, da Rodin a Hudson, ma la lista è lunga) offre un’ esperienza estetica in natura (ekebergparken.com/en/ kunst). Il caffè si prende in centro sull’elegante Karl Johan tra le penombre e gli affreschi del Grand Kafè, frequentato da Munch (e sembra che ne rifiutarono un quadro…) e Ibsen.Per una birra invece si va al vicino Bare Jazz (www.barejazz.no) con musica e eliziosa corte interna.Molto facile esplorare la Oslo moderna. Il suo emblema è l’abbacinante Opera House firmata dallo studio norvegese Snøhetta: granito e un tetto di marmo di Cararra spiovente con rampe che sembrano pendi iinnevati in discesa verso il mare dell’Oslofjord. L’unica Opera con i ltetto accessibile per godersi una passeggiata panoramica e con lacaffetteria interna sempre aperta. Vicina, galleggia in mare, in un gioco di riflessi e rotazioni, l’istallazione permanente di Monica Bonvicini «She Lies»: l’idea dell’iceberg in omaggio al rapporto dei norvegesi con ilmare.Cattura losguardo l’Astrup Fearnley Museum di arte contemporanea progettato da Renzo Piano sulla riva del fiordo, con un incredibile tetto incurvato in vetro.

Si raggiunge la Oslo sportiva in cima alla torre (60 m) del nuovo Holmenkollen, il trampolino di lancio con gli sci, opera di ingegneria e design, con all’interno il Museo che racconta 4.000 anni di storia dello sci. Nei paraggi vivono centinaia di alci.Eppure siamo ancora in città. La nostra guida produce in centro miele puris- simo. Infatti con il 30% di auto elettriche (è la più alta concentrazione al mondo) e solo 650.000 abitanti, lacittà è molto pulita, o tre che distensiva (tanto che arrivando ci si chiede dove siano tutti …). Eppure è la capitale con il più alto tasso di crescita in Europa.

In occasione della mostra il centralissimo Thon Hotel Rosenkranz (www.thonhotels. com) propone la camera doppia da circa 100 euro a persona. Da provare nell’adiacente Brasserie Paleoilmenu «Edvard Munch» a base di minestra di ortiche con uovo organico, maialino da latte, torta di mele (circa 86 euro,minimo 8 persone). Informazioni: www.visitoslo.com, www.visitnorway.com/it.

Articolo pubblicato su Il giornale martedì 28 luglio 2015

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