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sabato, Aprile 20, 2024

Nordic Walking competitivo, la prima Maratonina dei Dogi

Domenica 12 aprile la XVIII Maratonina Riviera dei Dogi, manifestazione nazionale di 21,097 km con partenza e arrivo a Mira (VE), apre al Nordic Walking COMPETITIVO.
I Dogi aprono il percorso della mezza più spettacolare del Nord-Est anche agli amici del Nordic Walking, la camminata con i bastoncini che sarà protagonista con l’edizione 00 della Nordic Walking Dogi Race, sulla distanza dei 21,095 mt del percorso ufficiale, omologato in fascia A, la più prestigiosa fascia di attestazione rilasciata dalla FIDAL, Federazione Italiana Di Atletica Leggera.

Un percorso circolare lungo la Riviera del Brenta nelle terre che furono residenza dei Dogi di Venezia, attraverso i comuni di Stra, Fiesso D’Artico, Dolo e Mira, adornato dalle Ville Venete costruite tra il XVI e il XVIII secolo dalle famiglie patrizie veneziane.

Partenza assieme a tutti alle 9:15 ma in coda al gruppo.

Premiazione per i primi 3 atleti assoluti maschile e femminile.

 

PROGRAMMA TECNICO

Sabato 11 aprile 2015

Dalle ore 15.00 alle 19.00 ritiro pettorale presso Expo MARATONINA RIVIERA DEI DOGI a Mira.

 

Domenica 12 aprile 2015

Dalle ore 7.30 ritiro pettorale presso expo Maratonina a Mira.

Ore 8.00 Ritrovo giurie e concorrenti;

Ore 8.30 Fine consegna pettorali;

Ore 9.15 Partenza XVIII MARATONINA RIVIERA DEI DOGI;

Ore 11.30 Premiazioni

 

Info http://www.nordicwalkinitaly.it

tel +39 041 978 274 – cell. +39 331 5055 916

 

Riviera del Brenta, il fascino di una storia antica

Il corso d’acqua del Naviglio rivestì un importante ruolo come via di comunicazione tra la laguna di Venezia e il padovano. L’area è caratterizzata dalla presenza di moltissime ville, costruite tra il XVI e il XVIII secolo dalle famiglie patrizie veneziane, testimonianza della potenza aristrocratica. All’epoca la Riviera veniva raggiunta solo spostandosi in barca, mentre le strade attuali furono costruite successivamente. I nobili veneti venivano trasportati sul fiume da un battello chiamato Burchiello trainato dalle rive da uomini, buoi o cavalli mentre le merci erano trasportate da barche chiamate Burci.

Possedere una villa lungo il Brenta, già dalla fine del ‘400 e per tutto il ‘700, era uno status symbol forte, testimone della propensione dei ceti sociali più alti verso la teatralità e la magnificenza. Alle dimore nobiliari si alternavano osterie dove i viaggiatori potevano mangiare e alloggiare durante i lunghi e faticosi spostamenti.
Le ville, fusione superba di espressione artistica e struttura funzionale, custodivano entro le mura giardini che diventano parchi, fontane che si allargavano in laghetti o piscine, cespugli che si perdevano in labirinti: luoghi segreti dei quali godere in totale privacy, organizzando intrattenimenti, recite, eventi o concerti. Ma è forse all’interno delle Case Dominicali o delle Barchesse che si svolgeva la vera villeggiatura dei nobili veneziani, tra l’organizzazione di feste o matrimoni, l’ospitalità di teste coronate, papi e granduchi, le conversazioni intellettuali o frivole, gli amori nascosti o alla luce del sole.

Fu una gara tra gli aristocratici del tempo ad ingaggiare architetti, grandi pittori, da Palladio a Frigimelica, da Scamozzi al Longhena, dallo Zelotti a Giannantonio Pellegrini, ai Tiepolo, al Guarana, a Zais, che per anni dedicarono il loro genio artistico a rendere un ambiente fluviale unico.

Ancor oggi il naviglio del Brenta, da Stra sino a Malcontenta, appare incorniciato da un susseguirsi di nobili e scenografiche facciate, a cominciare da Villa Nazionale Pisani, mirabile creazione settecentesca, impreziosita da 11 ettari di parco, un labirinto a nove anelli, 114 stanze trasformate in museo, il grandioso affresco del Tiepolo nel salone da ballo a doppia altezza.

Poco lontano è situato il complesso architettonico seicentesco di Villa Foscarini Rossi, alla cui costruzione contribuirono gli architetti Scamozzi, Contini e Jappelli, i pittori Liberi e De Bruni. In seguito ad un accurato restauro, è possibile oggi ammirare i saloni divenuti sede mussale e la Foresteria utilizzata per convegni, ricevimenti o concerti.

Proseguendo verso Dolo è visitabile la settecentesca Villa Alberti, trasformata in ristorante e hotel di charme, così come Villa Zulian Priuli Parth, tra Dolo e Mira. Della grande Villa Valmarana oggi rimane la Barchessa, le cui sale interne affrescate da un allievo del Tiepolo e adorne di mobili d’epoca vengono utilizzate per eventi e cerimonie. Di fronte si trova la settecentesca Villa Widmann Rezzonico Foscari con ampi spazi verdi, un laghetto e serre recentemente restaurate. A pochi passi si trovano due ville, anch’esse convertite in strutture ricettive: Villa Allegri, edificata in epoche diverse e oggi b&b di lusso, e Villa Franceschi, straordinario insieme di edifici storici del XVI secolo, oggi hotel a 5 stelle all’interno di un parco privato di 33 mila metri quadri. Poco lontano da Mira, immerso nel verde, un altro capolavoro costruito su progetto dell’architetto Andrea Palladio nel 1558 con un classicheggiante frontone a tempio, Villa Foscari detta Malcontenta. Indebolita la loro funzione commerciale, mutato il tessuto economico della regione, e quello sociale dei suoi abitanti, le ville rappresentano ancora un simbolo dell’identità veneziana e un patrimonio da difendere. A salvarlo dall’incuria è attivo l’Istituto Regionale 23 Ville Venete (IRVV), che si occupa anche della sua valorizzazione favorendone la fruizione pubblica.

 

Info Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia

www.turismovenezia.it

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