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“Noi … non erano solo canzonette” Palazzo Belloni Bologna 29 novembre 2019 – 12 aprile 2020

Penso che un sogno così non ritorni mai più

 

1958 – 1982: venticinque anni che hanno rivoluzionato tutti gli aspetti sociali, etici ed economici del nostro Paese, raccontati dalla Musica che ha saputo parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni.

La Mostra “NOI …non erano solo canzonette” è una grande rappresentazione della storia italiana recente nella quale la “Musica d’Autore” diviene strumento di esplorazione e interpretazione delle grandi trasformazioni che caratterizzarono quegli anni.

La mostra, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Regione Marche, dalla Città Metropolitana di Bologna, dal Comune di Bologna e dal Comune di Pesaro, è prodotta da Bibibus Events ed è a cura di Gianpaolo Brusini, Giovanni De Luna, Lucio Salvini, con la partecipazione di Fabri Fibra, Vittorio Nocenzi, Giorgio Olmoti e Omar Pedrini, a garantirne il rigore storico/scientifico, l’alta valenza culturale e la forte impronta didattico/educativa.

Racchiusa fra due abbracci, quello di Domenico Modugno sul palco di Sanremo 1958 e quello di Paolo Rossi nella notte di Madrid che nel 1982 laureò l’Italia Campione del Mondo, la mostra procede cronologicamente a toccare ogni aspetto della vita sociale, del costume, della cronaca, del lavoro e dei cambiamenti nelle convinzioni etiche e morali di quegli anni.

A costante contrappunto, 100 opere musicali italiane, selezionate nel repertorio di quel periodo, costituiscono una chiave di lettura e approfondimento. Un “passo a due” fra musica e società, dove gli stili di vita, le mode, le relazioni interpersonali e perfino le stesse istanze sociali sono influenzati l’uno dall’altra e viceversa.

Una canzone, non meno di un libro o di un dipinto, sa riflettere il momento storico in cui è stata immaginata, scritta e cantata. Non esistono canzonette, infatti, solo canzoni, e per questo motivo sono state trattate per quello che sono: contributi culturali di importanza critica per il passato, il presente e il futuro della nostra società. Nei grandi avvenimenti come in quelli di minor rilievo, la musica narra, descrive, talvolta preconizza e, infine, fissa nella memoria.

Il percorso espositivo è suddiviso in undici aree tematiche in grado di coinvolgere tanto chi ha vissuto quegli anni in prima persona, quanto le generazioni più giovani, in un comune percorso di immersione nella memoria collettiva Italiana. Dalla grande immigrazione verso le città del Nord della fine degli anni cinquanta, sino al disimpegno che ha configurato gli anni ottanta, vedremo il mutare del profilo delle città e delle campagne (“Il Boom”), l’avvento del consumismo (“Carosello”), la conquista del tempo libero e delle vacanze di massa (“Abbronzatissimi”), l’emancipazione femminile (“Pensiero Stupendo”) e giovanile (“L’Esercito del Surf”), le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi (“C’era un ragazzo che come me”), le lotte operaie (“Contessa”), il terrorismo (“La locomotiva”), le radio libere (“Musica ribelle”), le discoteche (“La febbre del sabato sera”) ed infine il riflusso che darà inizio agli edonistici anni ’80 (“Splendido Splendente”).

La fruizione musicale in mostra è a più livelli: dall’audio diffuso nelle varie sale, alle opere ascoltabili in cuffia, agli speaker direzionali per i filmati d’epoca. Pur utilizzando un criterio di massima inclusività, da Peppino di Capri a Francesco Guccini, da Patty Pravo a Fabrizio De André, i 100 brani scelti sono il frutto di una selezione non esaustiva, ma comunque in grado di trasmettere anche a chi non c’era il senso profondo di quella musica e di quegli anni.

Il repertorio iconografico a corredo della mostra proviene per la gran parte dagli inestimabili archivi Publifoto Intesa Sanpaolo e QN il Resto del Carlino, le cui immagini, destinate ai quotidiani, ai rotocalchi e ai settimanali illustrati dell’epoca, restituiscono lo sguardo del fotoreporter di cronaca e la sua grande abilità di rappresentare in modo acuto, profondo e preciso le molteplici realtà italiane

Le opere video provengono dagli archivi delle Teche RAI e l’allestimento della Mostra è a cura della designer Francesca Seminatore, con le installazioni audio-video di Daniele Perrone.

Grande cura è stata posta allo sviluppo del progetto didattico con una proposta rivolta alle scuole e articolata su due livelli: un corso per insegnanti e una serie di laboratori per gli studenti in mostra. I quattro laboratori (Le canzoni dei “giovani”, I consumi, Le “nuove” donne e La violenza politica) sono svolti sotto la guida di musicisti, divulgatori d’eccezione, per il cui tramite i ragazzi accederanno in modo partecipato alle conoscenze di base utili per comprendere la mostra e per riflettere sul rapporto tra passato e presente sull’asse continuità/rottura, mettendo a confronto la loro esperienza con quella delle generazioni precedenti.

A imperdibile corredo del percorso si affianca per il visitatore il catalogo pubblicato da ELI – La Spiga con foto e un apparato testuale storico-critico dei curatori della mostra, che si pone come un approfondimento affascinante a questa storia unica dell’immaginario degli italiani.

LOCATION

Palazzo Belloni
Via de’ Gombruti, 13/a 40123 Bologna

ORARI APERTURA
29 NOVEMBRE 2019 – 6 GENNAIO 2020

LUNEDÌ – VENERDÌ: 16:00 – 22:00 SABATO: 10:00 – 22:00
DOMENICA E FESTIVI: 10:00 – 21:00

Giorni e orari di apertura straordinari:

Domenica 8 dicembre (Immacolata), 10.00 – 21.00 Martedì 24 dicembre (Vigilia di Natale), 10.00 – 19.00 Mercoledì 25 dicembre (Natale), 14.30 – 19.30 Giovedì 26 dicembre (Santo Stefano), 10.00 – 22.00 Martedì 31 dicembre (San Silvestro), 14.00 – 24.00 Mercoledì 1 gennaio (Capodanno), 14.00 – 20.00 Lunedì 6 gennaio (Epifania), 10 – 21.00

7 GENNAIO 2020 – 12 APRILE 2020

LUNEDÌ – MARTEDÌ: Visita riservata a gruppi e scuole MERCOLEDÌ – VENERDÌ: 16:00 – 22:00
SABATO: 10:00 – 22:00
DOMENICA E FESTIVI: 10:00 – 21:00

La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura della mostra

CONTATTI

Segreteria Organizzativa Bibibus Events:

segreteria.organizzativa@bibibus.com | 331 1047160

www.mostranoi.it

Palazzo Belloni

www.palazzobelloni.it | info@palazzobelloni.it | 331 1047160

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