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venerdì, Aprile 19, 2024

Monte Wuyi. La Machu Picchu zen

di Giuseppe Ortolano

Nella Cina del sud, un parco che pullula di templi antichi, taoisti e neoconfuciani, tra piantagioni di tè, foreste e un fiume che gira attorno a picchi frastagliati

È la versione zen del Machu Picchu e si trova nella Cina del Sud, nella regione dello Fujian. Ancora praticamente sconosciuta al turista occidentale, la splendida area storico-naturalistica del Monte Wuyi, nei pressi della tranquilla cittadina di Wuyishan, incanta il visitatore con la sua natura ma anche con i segni lasciati nei secoli dall’uomo.

Inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio mondiale culturale e naturale dell’Umanità, attraversata dal Fiume Yiu Qux delle Nove Anse, con un paesaggio reso particolarmente suggestivo da decine di picchi dalla roccia color rosso l’area è stata dichiarata Parco Nazionale. Tra il verde della folta foresta e delle acque e il rosso della montagna sono stati tracciati nei secoli decine di sentieri, spesso arditamente scavati nella roccia e ora protetti da recinzioni in legno, che conducono a centinaia di antichi templi e monasteri taoisti o legati al neoconfucianesimo – qui sviluppatosi intorno all’anno Mille -, a gigantesche statue di Buddha scolpite nella montagna e a spettacolari punti panoramici.

Sembra quasi di camminare  sui sentieri in pietra che conducono al ben più celebre Machu Picchu, ma ad altezze decisamente più basse e tra resti sicuramente più antichi, vecchi più di milleduecento anni. Il parco è vasto e per raggiungere i punti di partenza degli itinerari più interessanti si possono utilizzare un trenino turistico e i numerosi bus interni, gratuiti per i possessori del biglietto d’ingresso. Tra i luoghi più suggestivi la singolare “A Thread of sky” ovvero “un filo di cielo”. Si tratta di una profonda fenditura scavata nella montagna da un antichissimo corso d’acqua, oggi facilmente percorribile anche dai visitatori. Basta non essere claustrofobici  dato che il tratto più stretto è largo appena 40 centimetri. 

Assolutamente da non perdere, anche se per raggiungerlo è necessario percorrere un  ardito sentiero di quasi 1000 gradini scavato nella roccia della montagna, il panorama che si gode dal  picco dove convivono curiosamente nello stesso edificio un tempio taoista e la sala da ballo dove Madame Chiang, la potente moglie di Chiang Kai-shek, si dice organizzasse le sue feste. Non è molto chiaro come facessero gli ospiti a raggiungere un luogo così impervio. Lungo il cammino si ammirano antiche tombe, resti di altri templi e strabilianti panorami sull’area del Monte Wuyi. 

Ma è tutta l’area ad affascinare. Tra le altre mete lo Yule Temple e la sua montagna con le misteriose grotte, il Tianxin Temple, il tempio taoista Taoyuandong, la Lao Tzyu Rock e soprattutto la discesa sul Fiume delle Nove Anse a bordo di piccole e traballanti zattere di bambù,  nate più di mille anni fa, durante la dinastia Tang. Un altro facile sentiero attraversa le coltivazioni di  Dahongpao, antico e pregiato tè  del quale si conservano ancora sei piante vecchie di almeno 350 anni. La leggenda, magistralmente raccontata da uno spettacolo all’aperto con teatro, suoni e luci al quale si assiste da un’avveniristica platea mobile, vuole abbia numerose proprietà curative.(02 marzo 2015)

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