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venerdì, Aprile 19, 2024

Maldive, la nascita di un sogno esotico che continua ad affascinare

Testo e foto di Elena Pizzetti

 

Un tempo erano capanne con pavimento di sabbia, oggi sono ville raffinate ed eleganti, ma lo spettacolo del mare, dei fondali e delle spiagge rimane un’esperienza che nessuna fotografia può sostituire.

Mister Mohamed Umar Maniku ne era assolutamente convinto. Il paradiso c’era, bisognava solo farlo conoscere. Le trasparenze iridescenti del mare maldiviano, la bellezza colorata dei fondali e il biancore abbacinante della sabbia avrebbero attratto migliaia di persone in fuga dagli inverni di ogni dove. Correva l’anno 1972 e suo padre, nonostante molti pareri sfavorevoli, gli diede 45.000 rupie. Una cifra molto alta per l’epoca. Con quei soldi costruì su un’isoletta, a due miglia a nord di Malé, il primo resort maldiviano, il Kurumba, oggi della catena Universal Resort di cui è il presidente. Era il primo tassello di un sogno.
Iniziò così un’era pioneristica durante la quale l’Italia giocò un ruolo di primo piano grazie a personaggi come George Corbin, grande viaggiatore e talent -scout di nuove destinazioni, che si innamorò delle Maldive e già nel 1971 vi portò 21 sub con il tour operator Sesto Continente. Con loro iniziò il passaparola: le Maldive sarebbero diventate il simbolo del sogno esotico italiano. Si doveva volare a Colombo e ripartire il giorno dopo. Le isole si raggiungevano con i dhoni, le tradizionali imbarcazioni in legno dei pescatori. Non c’era acqua dolce; le capanne avevano pavimenti di sabbia e i viveri arrivavano con i turisti. Ma la bellezza era tale da sopportare qualsiasi disagio. Nobili e ricchi signori nostrani si concedevano una vacanza in una dimensione alla Robinson Crusoe che oggi chiameremmo natural o etno chic.
Il sogno è proseguito e attualmente, delle circa1190 isole coralline che compongono l’arcipelago, 197 sono abitate e 85 ospitano resort. Con una media di 1,8 metri sopra il livello del mare, le Maldive sono tra le terre più effimere del Pianeta: ogni minima variazione climatica può produrne una morfologica. Un patrimonio naturale delicatissimo che un’attenta legislazione ha saputo difendere garantendo uno sviluppo turistico a basso impatto ambientale. Su questi piccoli banchi di sabbia disseminati nell’Oceano Indiano crescono alberi con fiori profumati, come il frangipane, e intesamente colorati, come l’ibiscus. La sabbia ha la consistenza impalpabile della fecola, merito dell’incessante lavoro del pesce pappagallo che trasforma le parti morte del corallo in sabbia finissima. Il mare cambia in continuazione la propria livrea verde e azzurra e, se ci sono delle nuvole di passaggio, come accade in questo periodo, il gioco di colori sull’acqua diventa quasi pirotecnico. Sdraiarsi in ascolto delle onde che si infrangono sulla barriera crea l’illusione di trovarsi all’interno di una conchiglia. I riflessi madreperlacei dell’acqua e il biancore della sabbia, che ricorda quello lunare, trasformano l’illusione in sensazioni cromatiche, sonore, tattili.
A Velassaru, resort su un’isoletta di circa 8 ettari e mezzo a 15 km da Malé, sono gli aironi a pattugliare la spiaggia abitata dai paguri bernardi e dai granchi. Intorno si aggirano coniglietti bianchi, simpatici camaleonti e, la sera, le grandi volpi volanti, del tutto innocue ma suggestive. Qui il sogno di mister Maniku prosegue con la creazione di un nuovo resort 5 stelle inaugurato lo scorso marzo. Uno studio di design di Singapore ha dato un tocco di raffinatezza giocando con linee essenziali e materiali naturali: bagni che diventano un’esperienza sensoriale grazie alla pietra lavica; docce che scrosciano all’aperto tra i banani; camere dove la quercia dà un’impronta di eleganza. Un giovane e creativo direttore indiano, Varun Chhibber, sta lavorando per fare di Velassaru il miglior resort del’Oceano Indiano. E lo fa creando esperienze uniche: cenare sul mare nel ristorante giapponese Teppanyaki (spettacolare il tonno pescato in loco) assistiti da uno staff che sa sorridere con sincerità; sorseggiare al tramonto una coppa di champagne nel Chill bar; scoprire la cucina fusion del ristorande Sand dove l’executive chef Prashanth Chembala (con esperienza maturata anche in Italia e al ristorante Vetro dell’Oberoi di Mumbai) crea con il tandori autentici capolavori di delicatezza. E per chi ha nostalgia di casa ci sono i piatti mediterranei dell’Etesian, dall’atmosfera anni ‘80. Lo snorkeling diventa un safari fotografico tra pesci farfalla, chirurgo, napoleone e tartarughe, mentre un massaggio con oli tropicali o una lezione di yoga si trasforma in un’esperienza indimenticabile nella spa over water circondata dal turchese del mare. Ad agosto una notte con trattamento di mezza pensione in deluxe bungalow 165 euro a persona, a settembre e ottobre 149 euro. Info: Gateway tel. 02/866901, www.universalresorts.com
Emirates Airline collega tutti i giorni Milano, Roma e Venezia con Malé via Dubai (dove il nuovo terminal 3 offre 24 ore al giorno ristoranti, pub, shopping e spa), tariffe a partire da 720 euro; tasse escluse. Info: www.emirates.com

 

articolo pubblicato su Il Giornale 5/8/09 

 

 

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