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giovedì, Aprile 18, 2024

Madrid: Weekend con fantasia

Shopping, arte e gioia tra le vie della capitale spagnola.

Di Elena Pizzetti

Non è solo per la storia che sa raccontare attraverso i musei, i palazzi, le piazze e le opere d’arte. E neppure esclusivamente per la bellezza del suo regale portamento da capitale. Madrid incanta per la vita che sa far sprigionare con forza dirompente ovunque:  dai locali notturni più animati agli angoli più appartati delle piazze. Sono la fantasia e la gioia di vivere a muoversi lungo le strade della città, a entrare nei ristoranti e a trasformare un aperitivo o una cena in un’esperienza unica e, per tanti versi, indimenticabile. Come quella offerta dal ristorante Castafiore, in Calle Marqués de Monasterio: all’apparenza un piacevole ristorante come tanti, con personale gentile come altrove. Ma improvvisamente tra una portata e l’altra, quello che si pensava essere un bravo cameriere si trasforma in un cantante lirico e, come lui, anche gli altri iniziano a  intonare romanze tratte dalla Bohème di Puccini o dalla Carmen di Bizet. Non certo per caso: in questo ristorante i "camerieri" sono tutti cantanti professionisti dell’Opera di Madrid. E l’effetto è straordinario: eliminata ogni forma di palcoscenico, la musica inizia a scorrere insieme all’acqua e al vino, insaporisce il pane, fa vibrare la carne, condisce la verdura. Il cibo si anima. I cantanti coinvolgono i clienti che diventano le comparse  di una cena spontaneamente teatrale. E il momento si dilata in un crescendo emozionante fino alle note della Traviata quando tutti, anche i commensali più timidi o stonati, si uniscono al brindisi intonando "libiam, libiam ne’ lieti calici". Questa è Madrid: l’arte, con tutta la sua bellezza emotiva, scende nella vita coinvolgendo chiunque la può sentire in modo irresistibile. Anche quella più aurea custodita nei musei. Così il Museo Nazionale "Centro de Arte Reina Sofìa" (www.museoreinasofia.es) è molto più che un grande e ben articolato contenitore di opere: qui ci sono mani che disegnano. Sono quelle dei bimbi madrileni che, molto composti, apprendono l’arte incontrandola vis à vis armati di carta e pennarelli. Seduti davanti alla maestosa disperazione di Guernica o nei bei loggiati di questo edificio che fu Ospedale Generale, ascoltano, osservano, interpretano. Picasso, Mirò e Dalì, i grandi, ma anche molta arte contemporanea. E’ lo spirito di questo museo inaugurato dal re nel 1992: incontrare e aprirsi ai giovani. Alla permanente si affiancano così molte esposizione contemporanee dedicate anche agli autori più giovani, apprezzati o criticati. Particolarmente interessante è l’ingresso al museo per mezzo di ascensori che si muovono in due torri trasparenti con vista sui tetti della città.

Per esplorare Madrid ci si può lasciar condurre dall’istinto percorrendone viali e piazze, prima fra tutte Plaza Major, il cuore pulsante della città. In passato centro di processi e roghi in tempo di Inquisizione, è ancora il fulcro di mercati (molto interessante quello della domenica per chiunque collezioni monete, tappi, francobolli o cerchi stemmi e medaglie storiche). Sono nove le porte che ne consentono l’accesso lungo i porticati sotto i quali si aprono ristorantini  e bar di ogni genere, dove a qualsiasi ora si possono gustare ottime tapas: stuzzichini madrileni tipici come la callos (trippa) e le patats bravas, che accompagnano birra fresca e vino. Un’usanza che risale al XIII secolo quando  re Alfonso X il Saggio  della Castiglia costrinse i tavernieri a servire insieme al vino anche una piccola porzione di cibo, per limitare gli effetti dell’alcool in chi non poteva permettersi di accompagnarlo a un pasto normale. Da allora la tapa è diventata un’usanza tipica di Madrid. Tra le zone preferite dai madrileni  ci sono la Cava Baja e la Latina, Plaza de Santa Ana e dintorni, le vie vicine al Paseo del Prado e quelle che si snodano  nei pressi di Calle de Fuencarral, via ricca di negozietti alternativi dove si possono trovare oggetti strani e di design. Un altro grande inno alla gioia della vita madrilena è senz’altro lo stadio Santiago Bernabeu: 85.000 posti e un vero e proprio museo con la Sala dei Trofei che custodisce tutti i cimeli e la storia del Real Madrid. Gli appassionati possono visitare anche gli spogliatoi (dotati di jacuzzi) e provare l’ebbrezza di sedersi sulle panchine dei loro miti. Un pranzo o un caffè al bar panoramico dello stadio consentono di contemplarne l’impressionante grandezza.

Per sbizzarirsi negli acquisti la domenica non si può perdere Il Rastro, un grande mercato all’aperto che si snoda  lungo Ribera de Curtidores, dove è possibile trovare gli oggetti più strani e vecchi, dai classici coloratissimi ventagli ai giornali d’epoca, da vestiti usati a monili etnici. Ma soprattutto è l’occasione per respirare l’aria di festa che pervade la città con la sua folla allegra, loquace e rilassata. C’è proprio questo senso di rilassatezza che fa della movida notturna una lunga avventura che dura fino all’alba: per i madrileni è assolutamente normale trascorrere tutta la notte tra locali e feste,  fare colazione con chocolate y churros e rientrare a casa. Così alle quattro di mattina la città è ancora animata e in pieno fermento proprio come se stesse vivendo una notte bianca. Si può scegliere tra i locali del Barrio de las Letras in centro, il quartiere MalasaÑa e quello di Lavapiés dove si suona musica fino all’alba. Da non perdere Chueca, ricco di locali omosex in gran parte aperti anche agli etero. La scelta migliore è girarne diversi, osservare la libertà con la quale i madrileni sanno divertirsi e, se si ha voglia, abbandonarsi alla musica e a una buona birra. I taxi costano pochissimo e se ne trovano durante tutta la notte.

Madrid è anche facilissima da raggiungere: i voli low cost di easy Jet la collegano giornalmente a Milano Malpensa e a Roma Campino. Attraverso il sito www.easyJet.com è anche possibile organizzarsi autonomamente il viaggio (volo, albergo, noleggio auto) a condizioni molto convenienti.
 

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