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sabato, Aprile 20, 2024

LA RIVIERA DELLA REGINA DEL GIALLO

Testo e foto di Giuseppe Barro

Cosa hanno in comune la Riviera ligure e la Riviera inglese? Il clima? no. La cucina nemmeno.  Il sole, pur essendo lo stesso ovunque, in questo luogo emana un calore diverso. Il mare poi e’ quello nordico, freddo. I fiori ? Sì, ci sono e si possono facilmente ammirare lungo le strade, nei giardini con palme e nelle curatissime aiuole dalle fioriture intense. Diciamo pure che la floricoltura di questa riviera gareggia con quelle ligure. Daltronde gli inglesi sono stati coloro che hanno iniziato la "cultura" dei giardini liguri nell’Ottocento. E’ famoso quello della villa del londinese Thomas Hanbury sul promontorio della Mortola, nei pressi di Ventimiglia. Poi ci sono i turisti, simili ai nostri. Con la differenza che gli inglesi hanno un grado di sopportazione del freddo notevolmente superiore . Difatti quando noi indossiamo una felpa loro si tuffano tranquillamente e beatamente nel loro mare  nordico e giocano in spiaggia come fossero ai tropici. In realtà in Gran Bretagna nei mesi di luglio e agosto giornate intere di pieno sole se ne contano poche (anche se negli ultimi anni con i cambiamenti climatici sono aumentate)  il tempo e’ "showery", tradotto letteralmente ‘a doccia’ . Ma allora perché consigliare a un italiano un soggiorno nella Riviera inglese? Per una serie di motivazioni.  Primo perché gli inglesi nutrono ammirazione per gli Italiani, e perché nella Riviera inglese non si viene regolarmente dusturbati da motorini fracassoni o suoni di clacson o toni di voce sguaiati . Non ci sono ristoranti o bar con in sala il televisore acceso come un totem sovrastante. Non ci sono strade, stradine coste o paesini lordi… e con il cambio euro/sterlina ora è un viaggio conveniente.
Perché diciamolo: lo Stile Inglese e’ bello e agli italiani piace.
Daltronde gli inglesi imparano da piccoli a sopportare il freddo così come imparano il valore del rispetto:  gli scolari iniziano dalla scuola e dall’esempio degli adulti a rispettare tutto cio che è parte comune di questo Paese, dalla natura agli animali alle persone. Ecco cosa un turista italiano deve apprezzare di questo posto, non il tuffarsi in acqua o farsi una bella mangiata.
Detto cio, per trovare lo stile inglese naturalmente bisogna andare in Gran Bretagna e per trovare la Riviera inglese bisogna andare nel  Devon più esattamente  nella  baia di Torbay affacciata sul  Canale della Manica.  La costa caratterizzata da insenature, baie con rive scoscese e spiaggette con approdi naturali ha tutte le qualita per essere chiamata Riviera. L’origine del termine "riviera" nasce nel medioevo a Genova.  I genovesi chiamavano "rivea" quel tratto di costa frastagliata che inizia a Monaco e termina a Capo Corvo che in italiano si tramuto’ in Riviera (di levante e di ponente). Il termine poi venne usato per indicare molte coste turistiche con caratteristiche simili a quella Ligure. Ma ritorniamo in Inghilterra nella Riviera Inglese nella baia di Torbay, nella cittadina di Torquay, quasi una San Remo britannica, frequentata fin dall’epoca vittoriana dall’aristrocazia e dall’alta borghesia. Torquay e’ anche la città’ natale di Agatha Cristhie, la notissima scrittrice di letteratura poliziesca. E’ lavorando nell’ospedale di Torquay, durante la prima guerra mondiale, che Agatha Cristhie impara a conoscere i veleni letali, conoscenza che sfrutterà’ abilmente nei suoi romanzi gialli. Una curiosità "Agatha Cristhie, tornata insieme con marito e figlia nella pace incantata della propria dimora d’infanzia, introdurrà il rito del tea for dogs, il tè per i cani, dando ai fedeli amici il permesso di saltare sul suo letto e rotolarsi, in totale spregio della bevanda forte e zuccherata contenuta nella preziosa tazza Wedgwood …."
A Torquay arrivano turisti dalle maggiori città e contee della Gran Bretagna: Londra,  Mancester, Liverpool,  Bristool ecc. Interessante é osservare che qui si ritrovano tutte le classi sociali del Paese,  dal classico snob alla persona più  eccentrica con tutti i contrasti intermedi che un occhio attento sa distinguere.  Turisti di altre nazioni si contano sulle dita di una mano e questo e’ un vantaggio per chi vuole fare una full imersion nella lingua e nelle tradizioni inglesi. Molto ampia le tribù degli studenti perché a Torquay hanno sede scuole molto valide per apprendere la lingua. 
Il lungo mare di Torquay è molto curato, vanta aiuole e giardini fioritissimi, passeggiare è molto piacevole anche perché l’aria è sempre frizzante. In pieno centro, proprio di fronte al mare, c’è un campo da golf dove con una sterlina é possibile affittare una mazza e una pallina per fare un giro di buche, un’ottima occasione per iniziare. Sempre nei dintrorni del lungo mare c’è un campo da "bocce", verdissimo e curatissimo, dove per giocare é necesssario essere vestiti tutti di bianco dalle scarpe al cappellino. Questo posto e’ molto frequentato dalle signore che naturalmente nella pausa sorseggiano del tè. Per uno spuntino sul lungo mare, simpatico é il bar di Torre Abbey, un monastero fondato nel 1196 dove, con poche sterline, si possono gustare sandwich e torte buonissime. Nel porto turistico quasi giornalmente vi sono regate di ogni tipo, dagli optimist per bambini ai laser, sino alle classi maggiori. E’ interessante seguire  l’organizzazione, le partenze e lo svolgimento della regata. Per i più sportivi vi sono dei percorsi di trekking lungo la costa, fra mare e campagna, accompagnati solo dal sole e dal vento. In una giornata il tempo puo variare diverse volte, mutando dal sole caldo al nuvolo alla pioggia, ma grazie alla corrente del golfo non fa mai freddo. In ogni caso bisogna attrezzarsi con  un abbigliamento sportivo: con poche sterline é possibile reperire in un grande magazzino quello che eventualmente non é stato messo in valigia. Il consiglio é quello di noleggiare un auto e fare delle escursioni nelle varie cittadine nell’entroterra e sul mare. Sono bellissime.  Cockington piccolo gioiello con case dai tetti di paglia,  Totnes la cittadina dei figli dei fiori, Dartmouth un porto canale, Brixham paese di pescatori, o Exeter una città ideale per shopping con un centro recentemente rinnovato. Sorprendente é la mancanza totale di cartelloni pubblicitari lungo tutte le strade della contea, strade stupefacenti, strette, circondate da siepi alte anche quattro  metri, che attraversano boschi e foreste verdissime e danno l’idea di non essere in auto, ma a cavallo sulle tracce dei cavalieri della tavola rotonda. Fermarsi a pranzo o a cena in un antico pub permette di mangiare discretamente e con poche sterline in un’atmosfera calda e rilassata. Non ci troverete le trofie al pesto, ma piatti unici all’inglese.
E’ proprio vero, viaggiando in auto ci si rende conto della educazione di un Paese… un esempio? in un mese di soggiorno ho utilizzato tutti i giorni l’auto e solo una volta ho sentito un clacson suonare. Nessuno poi si e sognato di sorpassarmi furbescamente ad un semaforo se di fianco c’era una corsia libera che svoltava a destra o sinistra. Consiglierei di fare un servizio televisivo sui differenti comportamenti degli autisti e delle forze dell’ordine in Italia e in Gran Bretagna. Si ha la netta impressione che in U.K. i controlli siano svolti con un criterio certosino. Non sognatevi di salire in auto e guidare se avete bevuto più di un bicchiere di birra o vino, rischiate l’arresto. E qui subentra di nuovo lo stile inglese: se si e in compagnia ci si mette d’accordo, chi deve guidare al ritorno di una festa, beve solo un bicchiere oppure, soluzione b, si chiama un taxi.

Per informazioni e prenotazione Hotel in Torquay: www.shortbreaksdirect.com

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