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martedì, Marzo 19, 2024

Andrea Palladio, il Rinascimento in tutto il mondo

 

di Pia Bassi

Il sommo architetto Andrea Palladio (1508-1580) quando morì a 72 anni non vide la sua ultima opera finita: il Teatro Olimpico di Vicenza, terminato dallo Scamozzi nel 1584. Costruito in legno e stucco, ripete le forme dei teatri classici dell’antichità. Che sia questa “la teatralità” il fine dei suoi edifici armonici con l’ambiente che sia esso campagna o città. Basta passeggiare per Vicenza per godere della armonia degli edifici, partendo dalla Basilica, il monumento massimo della città, uno dei più rappresentativi del Rinascimento veneto e costruita dal 1549 al 1617 sul preesistente Palazzo della Ragione, gotico, nel 1551 segue la costruzione di Palazzo Chiericati, sede del Museo Civico, “classica bellezza nei solenni colonnati del portico e delle logge superiori coronate da statue”. Questo edificio ha ispirato tanti altri edifici importanti in tutto il mondo. Uguale attenzione l’ha dedicata alle ville che gli aristocratici (dopo la demolizione dei castelli feudali) si fecero costruire sulle rive del fiume Brenta dove edificò il celebre palazzo Foscari con meravigliose logge e numerose ville molto gradite nell’entroterra quando i veneziani decisero anche di volgere lo sguardo non solo al mare ma anche all’agricoltura. Scrisse “Il Trattato d’Architettura”, in quattro volumi, diventato classico, in cui studiò tutti i generi di costruzione conosciuti e che furono studiati in tutte le università del mondo occidentale, influenzando generazioni di architetti. Negli Stati Uniti d’America venne preso a modello da Thomas Jefferson per fondare i simboli della nazione nascente e i palazzi del potere di Washington D.C.. Anche nei nostri tempi può capitare di vedere un grattacielo, sulla cui sommità si scorgono colonne in stile palladiano.

Il docufilm dedicato a Palladio (90’) che Magnitudo Film con Chili ha  presentato quest’anno  al cinema Anteo di Milano, è il settimo e chiude la stagione “L’arte al cinema”, iniziata con Bernini. Il film è dedicato alla memoria di Lionello Puppi, recentemente scomparso, è stato uno storico dell’arte, accademico e politico italiano. Docente all’Università di Padova e poi all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Autore di circa mille pubblicazioni sull’arte europea, soprattutto sul Rinascimento veneto. Il comitato scientifico di questo film appassionante, oltre a Puppi, è composto da Kenneth Frampton, storico e teorico dell’architettura di origine britannica; Peter Eisenman, architetto statunitense, docente di storia dell’architettura alla Yale University; Antonio Widmann Rezzonico Foscari, architetto, già professore all’Università IUAV di Venezia, è proprietario di villa Malcontenta e discendente diretto del Doge Francesco Foscari. E’ tra i maggiori conoscitori della storia della Serenissima; Louis P. Nelson, vicerettore della Scuola di Architettura della University of Virginia, grande studioso dell’architettura americana, in particolare del periodo del colonialismo e delle piantagioni;  Gregorio Carboni Maestri, coordinatore scientifico del documentario, oltre che uno dei suoi interpreti in qualità di architetto. Le sue ricerche puntano ai rapporti tra architettura, arte e cultura e ciò che ha definito come teoria della relatività ideologica.

Ecco come viene presentato dal comitato scientifico il nostro grande architetto Palladio, che da ragazzo iniziò come tagliapietre e scalpellino, lavorando in una “bottega”. Una visita a Roma gli aprì la sua sensibilità gli fecero percepire la bellezza e l’armonia degli edifici classici che lui ripropone del Rinascimento.  “La sua opera divenne il punto di riferimento per la costruzione dei più importanti edifici del potere nel mondo. In un viaggio alla scoperta dell’universo antico di Palladio ma al contempo della sua modernissima eredità: la borsa di Wall Street a New York, come la Casa Bianca e il Congresso a Washington e molti altri edifici rappresentativi, sono stati costruiti seguendo le indicazioni che il maestro ha modificato nella sua opera quattrocentocinquanta anni fa.”

“Il docu-film è un viaggio tra New York, la Virginia, Washington D.C., il Veneto delle grandi ville e la Roma dei templi classici. Immagini rigorose ed evocative portano sul grande schermo edifici iconici come Villa La Rotonda, Villa Foscari La Malcontenta, le chiese del Redentore e di San Giorgio Maggiore a Venezia, la Casa Bianca, il Campidoglio, il Pantheon e i fori romani”.

Un incontro tra “palladiani contemporanei” alla tavola di Villa Saraceno, dà il senso esatto dell’amore per questi edifici storici che necessitano di esperti, restauratori e studiosi per conservarsi nel tempo. Proprietari e abitanti delle ville come il conte Antonio Foscari, il conte Nicolò Valmarana e Cristian Malinverni, sanno bene dell’impegno costante per mantener vive queste ville. La scena dei commensali a Villa Saraceno è stata resa possibile anche grazie al contributo di The Landmark Trust, l’Ente inglese proprietario della villa.

La realizzazione di Palladio è stata supportata da Regione Veneto – Veneto Film Commission, in collaborazione con Film Commission di Vicenza – Consorzio Turistico Vicenza è, Lombardia Film Commission, Regione Lazio – Lazio Cinema International e The Landmark Trust.

Per informazioni sugli itinerari palladiani e sul territorio di Vicenza e provincia Consorzio Turistico Vicenza è: 0444994770 – info@vicnezae.org, www.visitpalladio.com

 

 

 

Articolo pubblicato su www.il-galileo.eu . maggio 2019

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